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K-pop: come è diventato un fenomeno globale

 

Il K-pop è diventato ormai un fenomeno davvero globale grazie al suo mix di melodie avvincenti, coreografie brillanti e attraenti artisti sudcoreani. Artisti che trascorrono anni per studiare e imparare a cantare e ballare alla perfezione in maniera sincronizzata. Prima dell’istituzione della Sesta Repubblica della nazione, c’erano solo due reti di trasmissione nel paese, che controllavano ampiamente la musica che ascoltavano i sudcoreani.

Dopo il 1987,  le trasmissioni radiofoniche del paese si espansero rapidamente e i sudcoreani iniziarono ad ascoltare musica dall’esterno del paese, compresa la musica americana contemporanea. Le reti televisive hanno presentato al pubblico le star della musica principalmente attraverso i talent show musicali del fine settimana. La produzione musicale indipendente non esisteva e la musica rock era soggetta a divieto.

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Come sottolinea l’editore di Moonrok, Hannah Waitt, nella sua eccellente serie sulla storia del K-pop: il K-pop è un genere insolito.  La sua data di inizio definitiva la dobbiamo a una band chiamata Seo Taiji and Boys.

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Ci sono tre cose che rendono il K-pop un genere così visibile e unico nel regno della musica pop: le performance di altissima qualità, un’estetica estremamente raffinata e un metodo di produzione in studio “in-house” eccellente.

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Nessuna canzone incarna più perfettamente queste caratteristiche della hit del 2009 di Girls ‘Generation “Gee”, un successo strepitoso che è arrivato in un momento in cui il K-pop stava iniziando a farsi conoscere a livello internazionale a causa di una serie di successi recenti, in particolare “Haru, Haru “,” Nobody “di Wonder Girls e” Abracadabra “di Brown Eyed Girls. Il K-pop resta uno dei generi musicali più ascoltati dai giovani su Spotify.

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